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Come creare contenuti se non sei bella (e smettere di sentirti sbagliata)

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Tag di questo articolo: bellezza, estetica

Ultimo aggiornamento il Aprile 4, 2025

Ritratto fotografico di una donna pensierosa davanti a una finestra, simbolo della fragilità e insicurezza legate alla bellezza.

Ti stai ispirando o ti stai sabotando?

Non sono bella come lei, quindi non posso competere.” Me lo dicono così spesso che ormai suona come un mantra rovesciato, un incantesimo che blocca invece di liberare.

Nel mondo olistico, dove si lavora sull’energia, la presenza, la connessione profonda, ci si aspetterebbe che l’aspetto estetico sia secondario. E invece no. Appena si entra nel territorio dei social media, la mente fa un click silenzioso e scatta il confronto: “Guarda com’è bella lei, come posa bene, quanto è fotogenica… Io non potrò mai.”

Il problema è che ci si ispira a chi gioca con regole diverse. A chi, volente o nolente, sta facendo leva su una bellezza estetica che attira, che ferma lo scroll, che amplifica il messaggio solo perché arriva impacchettato in una cornice perfetta. Ma se tu non hai quella cornice, perché stai cercando ispirazione proprio lì?

Cambiare campo non è una resa. È un atto di lucidità.

Quando ti accorgi che stai guardando un profilo dove tutto funziona grazie all’estetica, la prima cosa da fare non è provare a copiarlo. È spostare lo sguardo. Chiederti: “In quale altro campo posso esprimermi? Qual è il mio terreno naturale?”

Cambiare campo vuol dire smettere di inseguire una partita truccata per cominciarne una in cui puoi finalmente essere tu. Vuol dire uscire da Instagram e magari entrare in Substack o Medium. Lasciare le foto perfette e iniziare un podcast. Abbandonare i video patinati per fare una newsletter cruda, viva, scritta con il cuore. Cambiare campo è una scelta strategica, non un ripiego.

Non competere, cambia prospettiva

Quindi no, il problema non è che non sei bella come lei. Il problema è che continui a pensare che dovresti esserlo per funzionare. Ma quella è una bugia. E le bugie, quando diventano parte della tua strategia di comunicazione, si sentono. Si vedono. E soprattutto non funzionano.

Smettila di cercare ispirazione da chi ha costruito tutto sulla bellezza. Non è il tuo campo. Il tuo campo è dove conta il pensiero, la parola, la profondità. E se ci entri davvero, scoprirai che il pubblico che ti aspettava è molto più grande di quello che immaginavi. Ma lo so cosa stai pensando. “E se anche lì perdo?” Se cambio campo, se vado dove contano le parole, le idee, e comunque nessuno mi ascolta?

Allora devi affrontare un’altra verità: forse non stavi cercando un campo dove esprimerti, ma un campo dove vincere subito.
E invece questo lavoro non è una gara. È una vocazione, una costruzione lenta, un dialogo lungo. Serve pazienza. Serve presenza. E serve accettare che i primi a non vedere il tuo valore potrebbero essere proprio quelli che ancora non ti conoscono. Ma non sei qui per compiacere. Sei qui per lasciare tracce. E chi cerca scorciatoie estetiche di solito brilla solo finché c’è luce. Tu, se resti vera, potresti brillare anche al buio. Chiediti sempre come farà chi sta oggi facendo leva sulla bellezza quando la bellezza svanirà? (è un dato di fatto).

Chi sono

In un mondo in cui il "vendere" arriva prima dell'aiutare, è diventato difficile per chi, come te, si dedica agli altri per vocazione...

Marco Munich è un consulente marketing che, attraverso un marketing etico ed estremamente personalizzato, aiuta Life Coach, Counselor e Professionisti dell’olistico a creare contenuti intuitivi, che arrivano al cuore delle persone, raggiungendole nel loro spazio.