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“Avrei mille cose che vorrei dire, ma quando devo pubblicare sui social ho un blocco”

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Ultimo aggiornamento il Novembre 28, 2024

Una donna seduta a una scrivania, circondata da fogli sparsi e un laptop, con un’espressione pensierosa e incerta. Lo sfondo è neutro, riflettendo il senso di esitazione e dubbio nel condividere contenuti online.

Tutti l’abbiamo vissuta: quella sensazione di avere tante opinioni, emozioni e storie che vorresti condividere a riguardo di quell’argomento; ma anche il solo pensiero di vedere scritto cosa pensi sui social, tutto si ferma e inizi a dirti “No”. È un fenomeno che non ha tanto a che fare con il contenuto in sé, quanto con le emozioni e i pensieri che accompagnano l’atto di mostrarsi.

Paura del giudizio e del confronto: il grande elefante nella stanza

Uno dei motivi principali dietro al blocco nel pubblicare è certamente la paura del giudizio, ma non si ferma lì. Spesso, a questo si aggiunge una narrativa interna ancora più insidiosa: la convinzione che i contenuti che condividiamo possano trasformarsi in armi contro di noi. Ci immaginiamo critiche feroci da parte di professionisti più esperti, attacchi da “esperti di settore” pronti a smontare ogni nostra parola, o semplicemente osservazioni che mettono in discussione il nostro valore.

Questo timore è particolarmente forte in chi si trova agli inizi o in chi, pur avendo esperienza, teme di non essere “abbastanza”. È un dialogo interno paralizzante che si traduce in continui rinvii: “E se dico qualcosa di sbagliato? E se non ho tutte le risposte? E se qualcuno mi dimostra che non sono competente?”

È una forma di auto-sabotaggio mascherata da perfezionismo, un’ossessione per la validità di ciò che diciamo che spesso ci impedisce di dire qualcosa del tutto. La realtà, però, è che nessuno è immune alle critiche e che cercare di evitarle non ci protegge, ma ci blocca. Pubblicare significa accettare che non tutti saranno d’accordo, e che va bene così. Non dobbiamo convincere tutti, né dimostrare nulla: il nostro valore non dipende dall’opinione di un esperto di turno.

Questo cambiamento di prospettiva è fondamentale. Pubblicare non è un’esibizione di perfezione, ma un dialogo aperto. È un atto di coraggio che dimostra la volontà di condividere un punto di vista, sapendo che le critiche fanno parte del processo. Solo superando questa paura possiamo iniziare a costruire una connessione reale con il nostro pubblico, basata non sulla perfezione, ma sull’autenticità.

Non avere voglia: davvero è solo stanchezza?

Un’altra causa comune di questo blocco è la convinzione di non avere abbastanza energia o voglia. Ma questa mancanza di voglia spesso nasconde altro. Non è solo pigrizia o fatica, è il timore di investire tempo e impegno in qualcosa che potrebbe non essere apprezzato. È la vocina interiore che dice: “E se non basta? E se nessuno si interessa?”

Questo tipo di auto-sabotaggio è insidioso. Non pubblicare ti dà l’illusione di proteggerti dal fallimento, ma in realtà ti impedisce di esprimerti, di crescere e di creare connessioni con chi potrebbe davvero apprezzare ciò che hai da dire.

Pubblicare è un atto di fiducia verso se stessi

Ogni volta che pubblichi qualcosa sui social, compi un gesto di fiducia verso di te. È come dire: “Quello che penso, quello che provo, merita spazio. Anche se non è perfetto, anche se non è completo.” Questa è una prospettiva che cambia tutto. Non devi pubblicare per dimostrare qualcosa agli altri, ma per dimostrare a te stesso che puoi farlo, che le tue idee hanno valore, anche quando non sono rifinite.

Pubblicare contenuti grezzi, senza la pretesa di perfezione, è un esercizio straordinario per prendere confidenza con il processo e abbattere il muro che ti blocca. Non si tratta di mettere fuori qualcosa di “mediocre”, ma di accettare che la crescita passa attraverso il fare, non attraverso l’attesa. Ogni post, ogni frase condivisa, è un mattoncino che costruisce la tua sicurezza, la tua autenticità e il tuo stile.

Inoltre, i contenuti imperfetti sono spesso i più autentici. Le persone non cercano un’immagine inaccessibile o perfettamente curata, vogliono connettersi con qualcosa di reale. E il reale non è mai senza difetti. Pubblicare anche quando non ti senti al 100% ti permette di ricordare a te stesso che non c’è bisogno di essere impeccabile per essere apprezzato, compreso o utile.

Quando abbracci questa visione, inizi a vedere ogni contenuto pubblicato come un passo in avanti, non un rischio. Che il tuo post ottenga molti like o passi inosservato, ciò che conta è che hai avuto il coraggio di esprimerti. È come allenarsi: più lo fai, più diventa naturale.

È un ostacolo mentale che si dissolve con l’azione.

Il blocco creativo sui social non è permanente. Ogni volta che pubblichi, stai sfidando quella paura e ricordando a te stesso che quello che hai da dire conta, anche se non è perfetto. Ricorda che la fiducia non nasce dal successo immediato, ma dalla costanza nel mostrarti.

Alla fine, non si tratta di piacere agli altri, ma di darti il permesso di essere ascoltato. E ogni volta che premi quel pulsante, stai scegliendo di fidarti un po’ di più di te stesso.

Se non sai da dove partire, posso aiutarti.

Se, leggendo queste righe, hai sentito il desiderio di esprimere meglio ciò che hai dentro, ma senti di non sapere da dove partire, voglio dirti una cosa: non sei solo. Molti professionisti, soprattutto coach, counselor e operatori olistici, vivono questa difficoltà. Hanno un mondo intero di idee, valori e passioni, ma spesso faticano a trasformarli in parole chiare e coerenti.

Ed è proprio per questo che ho creato il mio Percorso di Creazione del Messaggio Autentico. Questo corso è pensato per aiutarti a tirare fuori quel messaggio pilastro che rappresenta la tua missione e attorno al quale far girare tutta la tua attività. Non si tratta solo di scrivere bene, ma di connetterti profondamente con ciò che vuoi trasmettere e, soprattutto, con le persone che vuoi aiutare.

Che tu stia cercando di strutturare i tuoi pensieri, trovare il tuo stile unico o creare contenuti autentici che ispirino gli altri, questo percorso ti guiderà passo dopo passo.

Se ti interessa saperne di più, scrivimi o contattami: sarò felice di aiutarti a dare voce alla tua unicità. Perché un messaggio autentico non è solo un contenuto: è un ponte che connette il tuo cuore a quello degli altri.

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Chi sono

In un mondo in cui il "vendere" arriva prima dell'aiutare, è diventato difficile per chi, come te, si dedica agli altri per vocazione...

Marco Munich è un consulente marketing che, attraverso un marketing etico ed estremamente personalizzato, aiuta Life Coach, Counselor e Professionisti dell’olistico a creare contenuti intuitivi, che arrivano al cuore delle persone, raggiungendole nel loro spazio.