Imparare a riconoscerla, non per superarla, ma perché, proprio come i ladri, appena “fai luce”…scappa!
Implementare questi consigli ti può aiutare a:
- Aumentare la tua produttività
- Ridurre lo stress e quel senso di colpa, assieme all’ansia
- Aiutare più persone (alias, chiudere più contratti)
- Essere più attento alle aree che stai trascurando fuori dal lavoro
- Creare quello slancio iniziale, utile nella vita e nel tuo business
…oltre a questo, c’è altro.
Perché è complicato fare ciò che va fatto
Onestamente, ora farei qualsiasi cosa, tranne mettermi qui a scrivere questa guida sulla procrastinazione creativa.
Sento proprio ogni parte di me che mi chiede di alzarmi e fare altro.
Ci ho pensato e ripensato cento volte, prima di sedermi qui a scrivere, ma lo sto facendo comunque.
La mia mente mi invia ogni istante informazioni contrastanti su quanto sia utile fare altro, piuttosto che questo…
Ma non mi fermo, ritengo che sia troppo importante.
Infatti questa piccola guida è ispirata ad un richiamo in me, che per un pò di tempo mi ha detto “devi fare qualcosa per questi clienti che procrastinano, non sono totalmente disciplinati, devi fare qualcosa Marco”
Se sei come me e prendi il tuo lavoro seriamente, basi anche tu il tuo successo sul “quanto fai”.
Questo, a volte, ti stanca, ti sfibra…
Ne so qualcosa.
È del tutto comprensibile.
Come imprenditori, non tutto di quello che scriviamo nelle nostre liste giornaliere di cose da fare ha lo stesso impatto.
Non importa quante azioni completi ogni giorno, se non hanno un impatto concreto.
Nel tempo mi sono reso conto come spesso mi ritrovavo a fare delle azioni veramente poco impattanti, come il nome da dare alla mia attività (che poi è ricaduto sulla scelta più semplice) scegliere su quale nicchia lavorare, il colore del logo.
Inizialmente infatti, la mia attività rifletteva questo mio modo di vedere più l’estetica che l’impatto.
Nel prossimo capitolo, andiamo a vedere da dentro, cos’è la Procrastinazione Creativa e come si caratterizza. Sicuramente mentre ne parlo, comincerai a vedere cosa e come, “ne sei affetto”. (scherzo, non è una malattia per fortuna).
I 7 tipi di procrastinazione ti stanno impedendo di far crescere il tuo business.
La buona notizia è che, una volta compresi e visti con distacco, il tuo corpo automaticamente li considererà “risolti” e ti sentirai più leggero/a.
Dopo aver visto questi tipi, salteremo subito dentro le strategie che utilizzo con i miei clienti per aiutarli a risolvere problemi con la paura di fare ciò che va fatto, una volta per tutte.
Sono convinto che, se ti impegni ad imparare questa metodologia e fare concretamente le azioni, in 30 giorni circa la tua vita cambierà completamente.
Ovviamente, niente nella vita cambia, se non fai qualcosa a riguardo…
Iniziamo:
Cos’è la Procrastinazione Creativa?
In questa guida, parto da un presupposto su cui credo fermamente, (anche se potrebbe suonare troppo radicale):
l’unica ragione per cui un imprenditore fallisce, è la paura.
Non la mancanza di strumenti, di informazioni, di soldi o di capacità.
La Paura.
Perché la vita sa essere ironica in questo, infatti quello che conta più di tutto è sempre quello che più ci fa paura.
Prova a pensarci, è meglio…
- Essere vulnerabili, oppure stare su un terreno sicuro, dietro le formalità?
- Chiamare un cliente per aiutarlo nel suo business o modificare il tuo sito web?
- Restare in un lavoro sicuro o creare qualcosa di nuovo (e di tuo?)
Le cose più importanti nella nostra giornata, spesso diventano quelle che più ci impauriscono.
D’altronde, se non così non fosse, significherebbe che non sono poi così importanti…
Il mio scopo come consulente è quello di facilitare la vita a tutti coloro che hanno un’attività in proprio e vorrebbero farla funzionare esprimendosi per come sono, parlando al cuore delle persone, senza “vendere l’anima” o cambiando sé stessi.
È la paura, che si trattiene tutto…
È così, finché non impariamo ad utilizzare questa condizione a nostro vantaggio.
Il modo principale in cui la paura si manifesta e che vedo accadere in continuazione, è attraverso la PROCRASTINAZIONE CREATIVA.
“È l’atto inconsapevole di dare priorità a mansioni di importanza secondaria al fine di evitare di fare l’azione più importante, che è ovviamente quella che più mette paura.“
Molto spesso, quello che vedo, è che la procrastinazione, in accoppiata con una narrativa interna negativa, crea un loop nel quale le azioni “accadono da sole” ma dove in realtà, sempre la procrastinazione creativa, “tira i fili” della nostra volontà e diventa un unico filo coerente con la narrativa interna, esempio:
“Mario dovrebbe finire di scrivere il suo libro geniale ma invece perde tempo col sito web, che prima o poi darà un problema tecnico, che richiederà supporto, che a sua volta richiederà tempo…
Quando qualcuno fa notare a mario che sta perdendo tempo, lui risponde dicendo che “il sito web è molto importante e non può farlo qualcun’altro”
Differenza tra Procrastinazione creativa e Procrastinazione “Classica”
Sembrano simili, in realtà sono a due poli opposti.
La procrastinazione è un atto cosciente in cui ritardiamo qualcosa che sappiamo che dovremmo fare. Di solito deriva dalla pigrizia e il modo più semplice per superarla è smettere di perdere tempo e tornare al lavoro.
Per gli imprenditori motivati, il problema non è tanto la procrastinazione, quanto la Procrastinazione Creativa.
Dove la procrastinazione classica è quasi palesemente voluta, quella creativa, invece, è di solito sotto la superficie delle cose.
In molti casi non ce ne accorgiamo nemmeno, infatti, proprio come faceva Mario, nell’esempio precedente, sovvertiamo l’ordine di importanza delle cose e mettiamo davanti mansioni che, alla fine della giornata, non portano un impatto reale.
La causa principale di questo, non è la pigrizia, bensì la paura.
Fare ciò che impatta, ci fa arrivare subito “alla resa dei conti” e ci fa paura, quando ci sentiamo con le spalle al muro, la nostra mente ci/si autoconvince con mille spiegazioni sul perché “una cosa è più importante di un’altra”.
È subdola: copre le sue tracce attraverso l’illusione di stare avanzando con il progetto, per questo la ritengo MOLTO più pericolosa della procrastinazione classica.
Viviamo in un mondo pieno di distrazioni.
Ci sono pressochè infiniti modi per investire il nostro tempo e sfortunatamente ce ne sono tanti altri per procrastinare, di conseguenza.
Chi lavora da solo, è ancora più soggetto a questa dinamica, in quanto non c’è nessuno che gli fa notare loro questa dinamica.
Se sei una persona naturalmente creativa, questo è ancora peggio. Più sei abile nell’usare la tua immaginazione, più è difficile dire se le tue ragioni sono legittime o meno.
“Ok Marco, ma qual è la soluzione a tutto questo?”
Se la cura per la procrastinazione classica è la disciplina, la cura per quella creativa è il coraggio.
Il primo passo che puoi fare per “combattere” la procrastinazione creativa è di realizzare cosa sta accadendo. Quando ci confrontiamo deliberatamente con le nostre paure e riconosciamo quanto ci sta costando, siamo molto più inclini a essere produttivi.
I 7 tipi di Procrastinazione Creativa
Voglio coprire in questa sezione, i sette tipi di procrastinazione creativa che fino ad ora ho notato e ti invito a notare, in tè e negli altri, dove sta avendo atto e su quale dei sette tipi ti identifichi di più.
Vale la pena notare che la Procrastinazione Creativa si verifica, non solo su piccola scala, (lavorando su attività “sicure” nel corso della giornata) ma anche su una più grande (lavorando su idee imprenditoriali “sicure” nel corso di una carriera).
Oltre a questo, voglio farti notare come la Procrastinazione può manifestarsi attraverso differenti aree della tua vita. Potresti, per esempio, focalizzarti più sul business, piuttosto che sulla tua vita, sulla tua famiglia, ecc.
1 – Procrastinazione per “Collezionamento delle risorse”
Esempio: “Ho bisogno che il sito abbia un sistema che in automatico prenoti le consulenze, prima di iniziare a lavorare con i clienti”.
Abbiamo bisogno di tutti i nostri strumenti “prima di iniziare”, il che è un problema perché così facendo, confondiamo il “trovare lo strumento” con “l’iniziare il lavoro”.
È facile installare un’app per il booking nel sito (come spiego nel mio percorso), ma è difficile trovare clienti perfetti per noi.
Pensa ad un tiratore con l’arco che desidera diventare olimpionico e, come prima cosa in assoluto, si compra un arco da 30.000 euro.
L’arco che funziona perfettamente è sicuramente importante, ma non potrà mai essere importante tanto quanto iniziare ad allenarsi e a farlo come un tiratore olimpionico.
L’arco deve essere secondario perché non ha un valore, senza colui che lo sa utilizzare.
Personalmente sono d’accordo con il farsi aiutare nel tuo business e dare ad altri alcune cose da fare al posto tuo, ma da imprenditore, ti dico che non puoi dare in delega il tuo successo ad altri, quello spetta a te. Sei tu che devi fare il lavoro duro, se ti aspetti una scorciatoia, non c’è (ed è giusto così).
2 – Procrastinare allo scopo di “Cercare l’ispirazione”
Esempio (il più classico di tutti): “Prima di iniziare questo business ho bisogno di trovare una grande idea”
Molti di noi non sono a loro agio ad iniziare un business se non sono sicuri almeno al 70/80% che questo funzionerà. Questo ci porta ad andare a caccia delle nostre passioni, anziché coltivarle.
Aspettiamo “l’ispirazione” dall’universo e ci aspettiamo che arrivi lo stimolo per iniziare “a scrivere il nostro post”.
Inutile dire che il processo creativo non funziona così. L’unico modo per agevolare il “flusso in entrata” (e assieme a questo creare quello slancio che ci serve) è FARE AZIONI. Ad un certo punto, dobbiamo sporcarci le mani, non c’è altro da fare.
3 – Procrastinazione da “Ricerca della soluzione perfetta”
Esempio: “Non appena avrò trovato la nicchia, tutto il resto inizierà a funzionare, solo allora farò….”
Facile auto convincersi che esista “la cura per tutti i mali” in ogni situazione.
Una pillola che, una volta presa, risolverà tutti i nostri problemi. Un esercizio che, una volta fatto, rimuoverà quel dolore che hai.
Quella donna/uomo perfetta/o, che risolverà tutti i tuoi problemi.
Quella pratica religiosa o meditativa che “porta” le cose (“basta visualizzarle”)
Non esiste niente in natura, che non richiede sforzo, esercizio e continuità per spostarti da una “situazione A” a una “situazione B”.
Se credi fermamente in questo, o se credi che esiste invece, da qualche parte, questo tipo di soluzione, fermati, perchè il problema qui: sei tu.
4 – Procrastinazione da “raccolta di informazioni”
Personalmente, ho difficoltà in questa.
Infatti spesso cerchiamo di risolvere un problema “cercando più informazioni” e facendo più ricerche. Cresciamo con il mantra “La conoscenza è potere”, perciò presumiamo che “più informazioni” significhi “più potere”, il punto è che non proprio così.
La conoscenza non è nulla senza l’applicazione.
Un libro che ti insegna come programmare con un nuovo linguaggio di programmazione non ti renderà un programmatore: dovrai applicare, provare, fallire e riprovare.
È ovvio che, un certo grado di ricerca è importante farlo, ma ad un certo punto (impari con il tempo a capire qual è “quel punto”) senti che sei arrivato al limite, o fai le cose che hai analizzato, o resto in un limbo dove continuerai a cercare trovando sempre qualcosa che non va, dentro qualcosa che non va, in un cerchio infinito.
Questo tipo di procrastinazione si supera solo mettendola sul banco di prova e accorgendosi con il tempo, quando “ci sei dentro”.
5 – Procrastinazione da “Settaggi infiniti”
Esempio: “Appena ho finito di mettere a posto il logo, inizierò a scrivere gli articoli del blog”
Mi dispiace, ma quello che dovresti fare è scrivere gli articoli del blog con il sito senza logo e con su scritto ancora il tuo nome, o, meglio ancora, iniziare a vendere e usare i casi studio per trovare spunti per i contenuti che scriverai nel blog.
Il procrastinatore da settaggi entra in un loop infinito dove si perde completamente dimenticando che, nel business: “fatto è meglio di perfetto”.
Così facendo, questo tipo di procrastinatore si ritrovare in un loop dove non finisce mai perché sempre troppo preoccupati di dove mettere quel colore o quel logo…”Perché tutto deve essere perfetto” (con tono di rimprovero, addirittura)
6 – Procrastinazione da “mix di priorità”
Esempio: “Devo avere fare il biglietto da visita prima di dire a tutti di questo progetto”.
Il tuo biglietto da visita, non conta niente, veramente.
Sai quanti ne ho dati io?
Uno.
Questo perché, prima del biglietto da visita, mi sono concentrato su tutto ciò che potevo dare per fare in modo che l’azione di dare il biglietto da visita, fosse talmente secondaria che, anche se ti davo un pezzetto di carta, col mio numero, era la stessa cosa.
Oltre a questo, fallire nella creazione di un biglietto da visita, è molto difficile, mentre è molto più facile (per esempio) fallire nel creare il proprio modello di business o nel saper tenere un punto di vista di osservatore, nel proprio mercato.
Questa procrastinazione prende atto anche quando le cose appaiono urgenti, ma non lo sono.
Il logo è un’altro esempio concreto, frasi come “È molto importante il come ti fai vedere” sono spesso l’anticamera di lunghe elucubrazioni mentali, voli pindarici che, appunto, non portano altro che a qualcosa che ancora non è maturo per essere elaborato graficamente, con quell’energia.
Social (con particolare attenzione a Like e Commenti) e Email “sembrano” importanti, ma non lo sono, il mio consiglio è di non farti risucchiare dentro vortici che ti persuadono con il mindset “Se non lo fai non sei professionale”.
Immaginando la stessa situazione, ma ad “ampio spettro” ci sono imprenditori di successo che a volte mettono davanti a tutto il loro business, trascurando la famiglia, gli affetti e altre aree della vita, per il sembrare professionale a tutti i costi.
Prestare particolare attenzione a questo, è molto importante perché la mancanza di fondamenta bilanciate, solidificherà azioni e abitudini che, prima o poi (anche tra 30 anni) distruggeranno la tua vita o il tuo business, e poi la tua vita.
7 – Procrastinazione da “attesa del momento giusto”
Esempio: “Voglio aspettare a creare questo prodotto/corso perché sento che il mercato non è ancora pronto, quando il mercato sarà pronto, lo lancerò”
Questo lo sento tante tante volte.
È semplicemente sbagliato, non farlo.
Smetti di attendere il momento perfetto, stai proiettando “il mercato” nella tua vita, la realtà la sai bene, dentro di te…
Hai paura.
I risultati non arriveranno nel 99% dei casi, ragionando così.
Non sto dicendo che devi entrare alla cieca nel tuo mercato, c’è una via di mezzo, ma essere stressato e avere un peso continuo può letteralmente uccidere la tua creatività e le possibilità di soluzioni che ci saranno da fare, per aggiustare il tiro quando sarai entrare nel mercato.
Non aspettare di esser al 100% pronto, perché non lo sarai mai.
Cosa hanno questi sette tipi in comune?
Semplice: ci tengono occupati.
Ovviamente facendo le cose sbagliate.
Questa è la fregatura che ci riserva la Procrastinazione Creativa.
È subdola e si insinua nella misura e nel modo in cui noi stessi siamo in grado di farlo con gli altri…
Questo fa riflettere.
Nessuno di questi sette tipi è “definitivamente sbagliato”, tipo:
“La raccolta anticipata di informazioni ci impedisce di essere sconsiderati. Abbiamo bisogno di dedicare del tempo alla ricerca”
“Ma non è contraddittorio con quello che dicevi prima?”
Ma certo che no.
Quello che serve è bilanciamento e saper riconoscere quando sei in procrastinazione.
Per definizione, la procrastinazione creativa non è mai intenzionale.
Quando ci teniamo molto, non voglia fare cavolate, per questo nn c’è da stupirsi che passiamo molto tempo in modalità “di preparazione”.
“Prima riesci ad accorciare il processo che sta tra idea e azione, prima sarai in grado di iniziare e far crescere il tuo business.”
Questo è “il segreto” degli imprenditori di successo. Fanno azioni concrete, non troppo presto, non troppo tardi, non troppo velocemente, non troppo lentamente.
L’ironia della cosa sta nel fatto che puoi comprenderlo solo…
SBAGLIANDO E RIPROVANDO
Vedo molti coach che non vogliono sbagliare, girano intorno ai sistemi, alle strategie, ma quello che non vogliono mai fare È SBAGLIARE.
Mi dispiace dirtelo, ma è un processo fondamentale.
Ora che abbiamo preso familiarità con i sette tipi, hai già un grosso vantaggio competitivo con almeno il 97% dei business, là fuori. Averci familiarità, però, non è sufficiente, come ti ho detto, bisogna sporcarsi le mani.
Nel prossimo capitolo ti mostro sette modi per evitare di cadere nella procrastinazione creativa.
Ti sta piacendo quello che leggi?
Allora continua a leggere…
Come “Combattere” la Procrastinazione Creativa
Se la Procrastinazione Creativa è subdola facendoti “fare di più e nella direzione sbagliata”, la vera produttività invece, quasi sempre, sta nel “fare meno e in modo mirato”.
Controintuitivamente, è il passaggio dal “Fare molto” al “Fare ciò che conta” (e rimuovere tutto ciò che non conta).
Un imprenditore non viene pagato in presenza, ma in risultati.
In ogni dato momento, ci sono probabilmente una o due cose che sono realmente importanti per il successo del tuo business, il resto è fuffa.
Questa fuffa è la benzina della paura, che a sua volta è la benzina della procrastinazione creativa.
Ecco sette “strategie” per evitarla.
1 – Sì onesto con te stesso/a.
Non puoi cambiare quello che non vedi di te. La metà della soluzione è “scovare” la procrastinazione creativa. Una volta che la rendiamo consapevole, siamo anche in grado di controllarla.
Se il compiacimento va a braccetto con la procrastinazione creativa, l’autoconsapevolezza è il suo nemico. Conoscere ciò che è veramente importante nella fase del processo di business in cui sei, è chiave. Conoscere internamente come scaturiscono le tue forme di procrastinazione creativa è altrettanto importante.
Ad esempio, imparare è la prima “metrica” per chi è agli inizi della creazione del proprio business. Ogni cosa che fai in questa fase dovrebbe essere ottimizzata per l’apprendimento.
La procrastinazione creativa ti potrebbe sviare verso la raccolta di informazioni esagerata, ma il vero apprendimento lo troveresti solo nel testare il tuo modello di business nel mondo reale.
Saperlo in anticipo ti permette di chiederti: “L’attività che sto svolgendo è realmente il miglior utilizzo che sto facendo del mio tempo ed energia?”
Una volta riconosciuta la procrastinazione creativa, conviene chiedersi il perché.
Perché hai così paura di questa cosa da fare? È qualcosa che vuoi fare oppure è solo qualcosa che senti che POTRESTI fare?
2 – Creare “auto-responsabilità”.
Avere qualcuno che ti aiuta o un gruppo per la crescita può aiutarti a mantenere le sfide “auto imposte”.
Può aiutarti, per esempio, annunciare pubblicamente il tuo progetto assieme alla deadline (significa “ad una tempistica specifica entro il quale terminare”), infatti la vergogna che si prova nel non portare a termina una promessa, può diventare realmente un motivatore potente.
In una certa misura, puoi anche diventare il tuo stesso motivatore. Quando sei sicuro delle metriche più importanti per la tua attività, puoi seguirle e rivederle regolarmente. Suggerisco di usare una lavagna bianca, un foglio di calcolo Excel o un’app di elenchi di cose da fare con promemoria ricorrenti.
3 – “Divide et Impera”.
Mansioni molto impegnative e di lunga durata ci possono impaurire.
Per questo ritengo sia intelligente “spezzettare” tutto quanto in piccole altre mansioni che io chiamo “task” (Compiti).
Quando dividiamo in piccole parti il nostro lavoro, cominciamo, pezzo per pezzo, a creare quello slancio, ci sentiamo “gasati” perché vediamo la nostra creazione prendere forma, questo ci aiuta a superare quella paura iniziale.
Assieme a questo, così facendo, abbiamo anche il coraggio per entrare del tutto nel nocciolo della questione, con la corretta forma mentis senza distrazioni del tipo “devo anche pensare ai dettagli di questo o di quello” lavoriamo solo con ciò che abbiamo davanti.
4 – Taglio netto.
Quando passiamo da una task all’altra (o peggio, multitask), alla cieca, la nostra efficacia ne soffre. È risaputo che, costruire assieme a periodo di riposo e recupero, ci aiuta a diventare più produttivi.
Prova a immaginare la tua giornata di lavoro come se fossero una serie di “sprint”, invece di un flusso continuo, tipo maratona. Personalmente faccio 1 mini task da circa 30/60 minuti, poi mi do una pausa di 30 minuti dove mi premio e faccio altro (tipo se ho una serie tv che mi piace o un libro, leggo quello)
Fare pause non solo è sano per la tua resistenza, ma crea quello spazio per ricaricarsi, in modo da scegliere la prossima attività, con intenzione e non per inerzia.
Vale lo stesso per le revisioni settimanali e le vacanze.
5 – Le abitudini
Personalmente ho visto come i rituali e la routine, possono essere dei binari estremamente potenti.
Se le abitudini che abbiamo tutti i giorni, le potessimo direzionare verso ciò che desideriamo, ogni giorno sarebbe un successo.
C’è sempre meno volontà rispetto ad altre forze che abbiamo dentro, questo fa sì che, la volontà stessa, si esaurisca prima delle altre. Quando mettiamo il rituale e l’abitudine nella nostra giornata, ci risparmiamo molta fatica invece di “scegliere ogni giorno cosa fare”. In altre parole, mettiamo le energie maggiori su ciò che conta, il resto è in modalità “autopilota”.
6 – “Alzare l’asticella”
Aumentare la posta in gioco amplificando l’importanza delle tue task.
Una delle maggiori paure che combattiamo è quella di combattere con una paura ancora più grande. Spesso, questo significa usare la paura del rimpianto per superare la paura del fallimento.
Ci pentiamo spesso delle cose che non abbiamo fatto (iniziare un business, per esempio) più di quelle che abbiamo fatto (il logo sbagliato o un nome sbagliato).
7 – “Abbassare l’asticella”
Contrariamente a ciò che molti imprenditori ti diranno, c’è molta pressione in questo lavoro.
Quando hai troppa paura di fallire o di avere successo, o di essere giudicato per il tuo operato, sono tutte paure che possono paralizzarci.
A volte hai solo bisogno di mollare la presa, non c’è altro da fare.
Ora tocca a te.
Quando impari a identificare i tipi di procrastinazione creativa e il come evitarle, diventerai più efficiente come imprenditore.
Certamente, la sfida vera sta nel fare le cose. Una cosa è comprendere tutto quello di cui abbiamo parlato, un’altra è farle.
Hai scelto il cammino difficile, quello dell’imprenditore.
Remunerativo, ma complicato.
Il paradosso dell’imprenditoria è che a volte, nel cercare la nostra libertà, finiamo per crearci una gabbia ancora peggiore di prima.
La buona notizia?
Abbiamo sempre modo, in qualsiasi momento, di liberarci.
Buona fortuna.